LA SFIDA DELL’UE NELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2 E LA PROMOZIONE DI FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo trattato ampiamente l’argomento “Case green”, la direttiva UE che stabilisce il passaggio degli edifici in classe energetica D entro il 2033. Gli argomenti trattati nel testo della direttiva sono molteplici, in questo caso specifico ci concentriamo sulla questione dello stop alle caldaie a gas.
Negli ultimi anni, la crescente consapevolezza riguardo l’impatto ambientale delle emissioni di gas serra ha portato a una rinnovata attenzione verso le fonti di energia sostenibili. In particolare, il settore degli impianti di riscaldamento domestico è stato oggetto di dibattito soprattutto per quanto concerne l’utilizzo di caldaie a gas. Queste sono una delle tecnologie più diffuse in molti paesi del mondo, ma anche una delle più inquinanti perché alimentata da combustibili fossili.
Per tale ragione, la direttiva “Case green” interviene anche sulle caldaie a gas in quanto gli incentivi rivolti al loro acquisto sono destinati a sparire. L’obiettivo principale dell’UE è quello di ridurre le emissioni di CO2 nell’aria, stimolando i consumatori a scegliere metodi di riscaldamento meno inquinanti, possibilmente da fonti rinnovabili.
A partire dal 1° gennaio 2024, infatti, tutte le agevolazioni fiscali sull’acquisto di questa tecnologia saranno abolite, nello specifico verrà meno il bonus caldaia al 65%. L’abolizione degli incentivi per le caldaie a gas rappresenta un importante passo avanti nella lotta al cambiamento climatico, soprattutto per il loro utilizzo massivo nelle città.
Uno step successivo sarebbe previsto per il 2025, quando dovrebbe scattare in tutta Europa il divieto di installazione di questa tecnologia:
- negli edifici di nuova costruzione
- negli edifici soggetti a ristrutturazione.
L’eliminazione definitiva delle caldaie a gas dal mercato, infine, dovrebbe avvenire dal 1° gennaio 2029. Resteranno in vendita le pompe di calore elettriche e i sistemi ibridi (pompa di calore + caldaia a condensazione a gas).
La Commissione europea vuole accelerare la sostituzione delle caldaie a gas con le pompe di calore. L’idea sarebbe quella di installare almeno 10 milioni di pompe di calore, nell’intera UE, entro il 2030. La strada per velocizzare l’iter potrebbe essere quella di passare per un altro regolamento, l’813/2013 Ue, anche detto Ecodesign. Questo definisce norme per la progettazione ecocompatibile e la vendita di apparecchi per il riscaldamento fino a 400 kW. Inclusi i dispositivi di controllo della temperatura e i dispositivi solari.
Entro la fine del 2023 dovrebbe arrivare la revisione del regolamento da parte della Commissione che introdurrebbe alcune novità. Tra queste una in particolare stabilirebbe che, entro il 2029, tutti i sistemi di riscaldamento di nuova installazione nei Paesi membri dovrebbero avere un rendimento almeno del 115%. Ciò sancirebbe l’esclusione automatica delle caldaie a gas dal mercato e favorirebbe la diffusione, invece, delle pompe di calore.
Tale revisione fisserebbe dei parametri molto ambiziosi e, secondo i produttori italiani, nessun apparecchio oggi in commercio è in grado di soddisfarli. Anche le caldaie alimentate con gas rinnovabili non riuscirebbero a raggiungere quel livello di rendimento.
Staremo a vedere come l’industria, i governi e i consumatori si adatteranno e si impegneranno per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Resta fermo il fatto che l’innovazione e l’adozione di pratiche più ecologiche sono essenziali per un futuro più verde e responsabile dal punto di vista ambientale.
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