GSE E MASE AL LAVORO PER POTENZIARE IL CONTO TERMICO
AMPLIAMENTO DEI BENEFICIARI E DELLE OPPORTUNITÀ DI EFFICIENZA ENERGETICA
GSE e MASE stanno lavorando in stretta collaborazione per la revisione e il potenziamento dell’incentivo Conto Termico, finalizzata all’ampliamento dei beneficiari e degli interventi ammessi. A spiegarlo è stato Paolo Arrigoni, presidente del GSE, durante l’audizione sull’impatto ambientale degli incentivi per l’edilizia in Commissione Ambiente alla Camera, lo scorso 6 settembre.
Come è noto, il Conto Termico è un sistema di incentivazione degli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nello specifico, si tratta di un contributo a fondo perduto e finanzia fino al 65% delle spese sostenute tra quelle ammissibili. Attualmente, i beneficiari dell’incentivo sono le Pubbliche Amministrazioni (PA), le imprese e i privati. Ogni anno al Conto Termico è assegnata una dotazione finanzia di 900 milioni di euro totali, di questi 400 milioni sono destinati alle PA.
La revisione di questo strumento è necessaria “al fine di accelerare le ristrutturazioni edilizie e l’elettrificazione dei consumi”, spiega Arrigoni. È un modo per contribuire anche al raggiungimento degli obiettivi del Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).
Tra gli obiettivi delle modifiche rientra sicuramente quello relativo l’ampliamento della platea dei beneficiari. Saranno infatti inclusi anche gli enti del Terzo settore, attualmente esclusi da qualsiasi forma di incentivazione, e il settore civile non residenziale.
Altre modifiche riguarderanno:
- la revisione dei contingenti di spesa annua massima ammissibile per alcuni specifici interventi;
- la semplificazione del meccanismo di accesso per le PA e per interventi di piccola dimensione;
- l’estensione del meccanismo alle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) e ai soci membri per premiare multi-interventi di efficientamento energetico ed elettrificazione dei consumi.
Nei progetti multi-interventi si prevede l’ammissibilità di: impianti fotovoltaici, accumuli e punti di ricarica per i veicoli elettrici, allaccio alle reti di teleriscaldamento e micro-cogeneratori.
Come ha ribadito Arrigoni durante l’audizione, il Conto Termico è compatibile con qualunque altra forma di finanziamento pubblico. L’importante è che la somma dei contributi non superi il costo totale degli interventi effettuati.
Questo tipo di incentivo è ormai attivo dal 2013 e nel corso degli anni ha riscontrato un trend di crescita costante. In questi 10 anni di incentivi, risultano contrattualizzate circa 534mila richieste di installazione di impianti termici da fonti di energia rinnovabili nel settore privato. Di questi: 322mila biomassa, 144mila solare termico, 65mila pompe di calore, per un totale di incentivi pari a 1,2 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, molti interventi nel settore pubblico sono effettuati tramite il Contro Termico. Nel 2022 sono stati incentivati circa 3800 interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici, per un totale di 73 milioni di euro. Arrigoni ha specificato che il 62% degli incentivi erogati alla PA nel 2022 è riconducibile agli interventi di efficientamento energetico più complessi e costosi. Questo per sottolineare come il Conto Termico sia uno strumento utilizzato per finanziare interventi di riqualificazione profonda degli edifici pubblici, in particolare di scuole e ospedali.
Enesco srl è una ESCo particolarmente qualificata e competente nell’istruttoria e nella gestione delle pratiche per Conto Termico, sia per i privati che per le PA. Per raggiungere questo obiettivo, si avvale di personale specializzato, organizzato in reparti dedicati ai settori di riferimento, quali: Pubblica Amministrazione, Residenziale, Industriale e Terziario.
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