La Direttiva UE Case Green (Energy Performance of Buildings Directive – EPBD) è stata approvata definitivamente, delineando una roadmap per la riqualificazione energetica degli edifici residenziali esistenti in Europa. In particolare, per l’Italia, questa direttiva presenta sfide e opportunità uniche.
Vediamo cosa prevede la direttiva, quali sono le tappe previste e i costi stimati per il nostro paese.

 

La Direttiva UE Case Green mira a rendere gli edifici residenziali energeticamente efficienti, con l’obiettivo finale di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tuttavia, il percorso per raggiungere questo obiettivo è costellato di sfide e complessità.

Obiettivi Intermedi e Tappe:

La direttiva stabilisce obiettivi intermedi per ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Tra le principali disposizioni, vi è la riduzione del consumo energetico del 16% entro il 2030 e l’obbligo che tutti i nuovi edifici residenziali siano a emissioni zero entro il 2030. Inoltre, si prevede che entro il 2040 le caldaie a gas saranno proibite.

Crono-Programma in Italia:

L’Italia, con il suo vasto patrimonio immobiliare, si trova di fronte a sfide significative. Dallo studio del Cresme (centro di ricerche di mercato per il settore delle costruzioni) che analizza la situazione del patrimonio residenziale italiano, si stima la prevalenza delle unità immobiliari unifamiliari, oltre il 50%: 6.487.547 abitazioni sul totale di 12.539.173.

L’altro aspetto rilevante, anche ai fini dell’attuazione della EPBD, è l’obsolescenza del patrimonio abitativo, con 3.396.987 unità abitative precedenti agli anni ’60, quindi con oltre 63 anni di anzianità, 4.857.894 abitazioni costruite negli anni ’60 e altre 4.524.071 unità abitative realizzate negli anni ’70, con un’età superiore a 43 anni.

Con oltre 5 milioni di edifici classificati nelle categorie energetiche più basse (F e G), il paese deve adottare misure efficaci per raggiungere gli obiettivi della direttiva. Per quanto riguarda le nuove costruzioni, entro il 2028 gli edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero, con l’obbligo di avere impianti fotovoltaici. Allo stesso tempo, entro il 2030, anche le nuove costruzioni residenziali private dovranno essere a emissioni zero. Il nuovo accordo permette al governo italiano di stabilire un proprio crono-programma, ma entro vincoli e target comuni stabiliti dall’UE.

Efficienza Edilizia Residenziale in Italia:

L’efficienza edilizia residenziale in Italia è attualmente sotto i riflettori. Con la maggior parte delle abitazioni classificate al di sotto della classe energetica D, è necessario un massiccio sforzo di riqualificazione per adeguarsi agli standard richiesti dalla direttiva.

Costi Stimati e Impatto Economico:

La riqualificazione energetica degli edifici residenziali comporta costi considerevoli. Secondo le associazioni di settore, riqualificare un’abitazione in classe G o F può richiedere fino a 120.000 euro per unità abitativa. Questi costi, sebbene simili a quelli del Superbonus, presentano sfide di accesso e convenienza.

La Direttiva UE Case Green offre una roadmap chiara per la riqualificazione energetica degli edifici residenziali in Italia. Tuttavia, per affrontare con successo le sfide poste da questa direttiva, è necessaria una stretta collaborazione tra il governo, le autorità locali e il settore privato e non si potrà fare a meno di incentivi più contenuti di quelli degli ultimi anni e comunque di lunga durata. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi di neutralità climatica e efficienza energetica.