Una sentita preoccupazione sta dilagando tra i produttori del settore per ciò che prevede il Decreto Prezzi, in quanto i massimali restano sostanzialmente invariati rispetto a quelli dell’allegato I del DM del 6 agosto 2020, ma addirittura comprendono anche i costi di posa e dell’Iva, precedentemente esclusi. È evidente che non c’è considerazione alcuna in merito al contesto attuale in cui tale disposizione s’inserisce, bensì per certi aspetti “peggiora persino quanto di già esistente”, come dichiarato dal presidente Claudio Feltrin di FederlegnoArredo. Le misure adottate dal Decreto risultano noncuranti del generale e cospicuo aumento di prezzi delle materie prime e dell’energia e comporteranno indiscutibilmente un blocco alle frodi, ma in maniera direttamente proporzionale rappresenteranno altresì un freno per i potenziali fruitori dei bonus edilizi. L’economia del Paese ne uscirà ulteriormente danneggiata, come se il blocco della cessione del credito non avesse già fatto abbastanza. In tutto ciò va ricordato che l’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità delle spese relativamente ai vari bonus è in vigore già dal 12 Novembre 2021. Ora, però, l’asseverazione sulla congruità delle spese, finora rilasciata sulla base del DM 6 agosto 2020, dovrà basarsi anche sul nuovo decreto del Mite, che definirà i valori massimi per alcune categorie di beni non contemplate nel DM Requisiti Tecnici e massimali di costo.